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Anfiteatro e parco archeologico di Sutri

Esperienza nel cuore di Sutri
Ingresso all'anfiteatro e il parco archeologico
Valido per una persona

L’antichità della città di Sutri e della frequentazione del suo territorio trova riscontro anche nelle mitiche origini che la vogliono fondata dal dio Saturno, da cui deriverebbe il nome stesso del borgo.

Preparati a visitare l'anfiteatro ed il parco archeologico di Sutri e ad immergerti nella millenaria storia sutrina e romana.
Cosa aspetti? Lasciati affascinare dall'antichità e la mitologia di questo posto!

Per ulteriori informazioni potete chiamarci al numero (+39) 0294.7592.89, oppure inviate un'email all'indirizzo: info@goldenmoments.it. in alternativa contattateci tramite Chat Live, il nostro servizio immediato.
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Anfiteatro e parco archeologico di Sutri
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Anfiteatro e parco archeologico di Sutri
Anfiteatro e parco archeologico di Sutri
Anfiteatro e parco archeologico di Sutri
Anfiteatro e parco archeologico di Sutri

Anfiteatro e parco archeologico di Sutri:  

L'Esperienza

All’interno del parco archeologico, che complessivamente ha un’estensione di sette ettari, ricade un’imponente necropoli rupestre, testimonianza significativa dell’architettura funeraria di epoca romana nel territorio etrusco-falisco. Nella necropoli sono visibili 64 tombe scavate direttamente nel tufo su diversi livelli. Complessivamente si tratta di un percorso di circa 180 metri lungo un costone tufaceo che costeggiava l’antica via cassia. Tra le sepolture si riconoscono tombe a camera, a doppia camera, tombe precedute da ingresso ad arco, nicchie rettangolari, con o senza incasso per cinerari ed arcosoli. Caratteristico è l’utilizzo nei riti funerari sia dell’inumazione (sepoltura a terra) che dell’incinerazione. Sono frequenti tombe a rito misto contenenti non solo nicchie per i cinerari ma anche formae scavate nel pavimento per la deposizione dell’inumato. La necropoli rimase in uso tra la fine del I secolo a. C. fino al III-IV secolo d.C.

Leggermente più a nord si trova la piccola cappella votiva oggi dedicata alla Madonna del Parto ma che in passato era probabilmente intestata a San Michele Arcangelo. Questo edificio è noto ai più come Mitreo di Sutri, data la possibile identificazione con un antico luogo di culto dedicato all’orientale dio Mitra. All’interno sono visibili affreschi relativi alla fase di culto cristiano di differenti epoche. Attualmente sono in corso i restauri dell’edificio. Nel colle che sovrasta il parco archeologico è sita invece la Villa Savorelli, testimonianza di secoli di storia che – dal Rinascimento all’Età Romantica – hanno plasmato architettura e natura in un insieme suggestivo tra i più rilevanti tra le ville storiche della Tuscia viterbese. Si apprezza oggi soprattutto il giardino all’italiana oltre alla splendida veduta su tutta l’area sutrina.

Informazioni importanti

Il biglietto comprende l’ingresso al Parco Archeologico Antichissima Città di Sutri composto da anfiteatro, necropoli rupestre e mitreo.

Info e orari di apertura:

Dal 3 novembre 2022 al 31 marzo 2023
Il parco archeologico è aperto dal martedì alla domenica con i seguenti orari

  • da martedì a venerdì dalle ore 9:00 alle 16:00.
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle 17:00

Dal 1 aprile al 2 novembre 2023

Il parco archeologico è aperto dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 19:00 con ultimo ingresso alle 18:30

Il Mitreo è aperto al pubblico ogni 20 minuti per la durata di 7 minuti e mezzo con obbligo di prenotazione. L’accesso sarà consentito per un massimo di 10 persone alla volta.

  • da martedì a venerdì dalle 9:20 alle 15:00 e ultimo ingresso alle 14:40
  • sabato, domenica e festivi dalle 10:20 alle 17:00 e ultimo ingresso con illuminazione speciale alle 16:30

Ultimo ingresso:

30 minuti prima della chiusura 

Numero di partecipanti

Prezzo per una persona

Disponibilità

Tutto l'anno

Località

Sutri (VT)

Codice : IT10067473

Anfiteatro e parco archeologico di Sutri:

Anfiteatro e parco archeologico di Sutri: Disponibilità

Dal 3 novembre 2022 al 31 marzo 2023
Il parco archeologico è aperto dal martedì alla domenica con i seguenti orari

da martedì a venerdì dalle ore 9:00 alle 16:00.
sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle 17:00
Dal 1 aprile al 2 novembre 2023

Il parco archeologico è aperto dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 19:00 con ultimo ingresso alle 18:30

Anfiteatro e parco archeologico di Sutri: Curiosità

L’antichità della città di Sutri e della frequentazione del suo territorio trova riscontro anche nelle mitiche origini che la vogliono fondata dal dio Saturno, da cui deriverebbe il nome stesso del borgo. Il parco archeologico che colpisce tutti i viaggiatori che si trovano a passare per la zona comprende differenti monumenti anche se il più iconico è sicuramente l’anfiteatro. Il monumento è di fatto un vero e proprio simbolo della città anche se nell’emblema è raffigurato il mitico fondatore di Sutri. Si tratta di un raro esempio di edificio di epoca romana completamente scavato nel tufo senza l’ausilio di murature di sostegno (che trova analogie in quelli di Cagliari e Leptis Magna). Proprio la semplicità della struttura architettonica ha fatto ipotizzare la collocazione cronologica relativa alla sua costruzione in epoca tardo repubblicana o inizio imperiale (I secolo a.C- I secolo d.C.). La capienza doveva aggirarsi su circa settemila spettatori suddivisi tra ima, media e summa cavea.

Anfiteatro e parco archeologico di Sutri: Non sono ancora sicuro

Anfiteatro e parco archeologico di Sutri: Restrizioni

Il Mitreo è aperto al pubblico ogni 20 minuti per la durata di 7 minuti e mezzo con obbligo di prenotazione. L’accesso sarà consentito per un massimo di 10 persone alla volta.
da martedì a venerdì dalle 10:20 alle 15:00 e ultimo ingresso alle 14:40
sabato, domenica e festivi dalle 10:20 alle 17:00 e ultimo ingresso con illuminazione speciale alle 16:40
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Anfiteatro e parco archeologico di Sutri: Prodotti Alternativi

Mostra Mostra "Gli impressionisti e la fotografia" e biglietti salta fila per il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza Dal 15 ottobre 2019, il museo presenta una mostra che offre una riflessione critica sulle affinità e le reciproche influenze tra fotografia e pittura.Dopo la comparsa dei primi Dagherrotipi alla fine del 1830 e soprattutto dopo la successiva scoperta della stampa fotografica su carta, il rapporto tra fotografia e pittura divenne estremamente stretto. L'occhio artificiale della macchina fotografica nel lavoro di fotografi come Le Gray, Cuvelier, Nadar e Disderi, per citarne solo alcuni, ha stimolato Manet, Degas e i giovani impressionisti a sviluppare un nuovo modo di guardare il mondo. L'impressionismo ha usato il mezzo non solo come fonte iconografica, ma è stato anche ispirato da esso tecnicamente nella sua osservazione scientifica della luce, nella sua rappresentazione di uno spazio pittorico asimmetrico e troncato e nella sua esplorazione della spontaneità e dell'ambiguità visiva. Inoltre, il nuovo tipo di pennellata impressionista ha portato alcuni fotografi a interessarsi alla materialità delle loro immagini e a cercare modi per rendere le loro fotografie meno precise e più pittoriche.La posizione chiave che la fotografia occupa ora nel contesto dell'arte contemporanea ha incoraggiato un rinnovato interesse per gli studi storico-artistici riguardo all'impatto della sua invenzione sulle arti visive. La mostra The Impressionists and Photography, mostrata al Museo nel 2019, persegue questa linea di ricerca. Offre una riflessione critica sulle affinità e le reciproche influenze tra fotografia e pittura, osservando al contempo il vivace dibattito che la sua emersione ha generato tra critici e artisti in Francia nella seconda metà del XIX secolo.Curata da Paloma Alarcó, la mostra è divisa in nove sezioni tematiche: La foresta, Figure nel paesaggio, Acqua, Campagna, Monumenti, La città, Ritratti, Il corpo e gli archivi, che rivelano insieme le preoccupazioni artistiche condivise da pittori e fotografi . Madrid|madrid, Spagna 13,00 €
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