Il Museo Nazionale Archeologico di Taranto è fra i più importanti d'Italia e fu istituito nel 1887. Il Museo occupa fin dalle origini l'ex Convento dei Frati Alcantarini, costruito a metà del XVIII secolo e, in seguito ad interventi di ingrandimento a metà del XX secolo, l'adiacente corpo settentrionale dell'Ala Ceschi. A partire dal 1998 sono iniziati i lavori di ristrutturazione che hanno portato alla parziale riapertura al pubblico del Museo, avvenuta il 21 dicembre 2007. Attualmente è visitabile il primo piano che ospita le collezioni greche, romane e apule, tra cui alcuni degli ori che hanno reso celebre il Museo in tutto il mondo.
PERCORSO ESPOSITIVO
Il Museo Nazionale Archeologico di Taranto, istituito nel 1887, è ubicato nel Convento di S. Pasquale, o dei frati Alcantarini, costruito poco dopo la metà del XVIII secolo. L'edificio è stato ingrandito e risistemato in varie fasi, a partire dal 1903, epoca della ricostruzione delle facciate su progetto di Guglielmo Calderini, mentre l'ala settentrionale è stata progettata da Carlo Ceschi e realizzata tra il 1935 ed il 1941.
Il nuovo percorso espositivo, che tiene conto delle caratteristiche dei materiali della raccolta museale e della possibilità di riferire ai contesti di scavo la maggior parte dei reperti, illustra la storia di Taranto e del suo territorio, sviluppandosi dal secondo al primo piano per fasce cronologiche: periodo preistorico e protostorico, periodo greco (senza tralasciare le tematiche dei rapporti dinamici con il mondo indigeno preromano), periodo romano, periodo tardoantico e altomedievale.
Al primo piano, che va gradualmente riaprendosi, ampio spazio è riservato all'esposizione degli eccezionali reperti provenienti dalla necropoli di IV e III secolo a.C., dai monumenti funerari alle tombe con oreficerie, in un percorso che si snoda sino alle fasi della romanizzazione.
Nelle sale dedicate a Taranto romana, lo splendore della città all'indomani della conquista è testimoniato dagli arredi scultorei, dalla statuaria e dai pavimenti a mosaico degli edifici pubblici e privati di età imperiale. Nei corridoi che affacciano sul chiostro, la storia del Museo e della formazione delle raccolte è illustrata dai quadri donati dal Vescovo Giuseppe Ricciardi e da altri reperti confluiti, attraverso acquisti e lasciti, nelle collezioni.
Incluso nel prezzo
Durata
Un giorno
Orari di aperture
Tutti i giorni
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